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giovedì 14 gennaio 2010

La coerenza


No. Quella che state per leggere, non e la sceneggiatura di un film comico!
Si tratta di una raccolta di scambi di complimenti tra i due grandi alleati: Bossi e Berlusconi, tratte dal libro di Marco Travaglio BANANAS e che si riferiscono al quinquennio 1994/1999. Buona lettura. E soprattutto buon divertimento


Berlusconi: Bossi è la Wanna Marchi della politica. Mi viene il sospetto che voglia guidare il polo delle parole in libertà

Bossi: Io entro nel governo Berlusconi per fare il guardiano del baro. Attento Berluskaiser, io sono sempre l’uomo del Winchester. Tu sei la bistecca, io il prestacarne

Berlusconi: Bossi ha dei metodi da venditore di Piaget falsi. Solo dei minus habens potrebbero credere alle cose che dice di noi. Parla come un ubriaco da bar

Bossi: Berlusconi è un impomatato tra le nuvole azzurre, un tubo vuoto qualunquista. Mentre lui era ancora nel mulino bianco noi facevamo cadere il regime. E’ uno con il parrucchino e la plastica facciale. Ormai è bollito, è un povero pirla, un traditore del nord. Se la politica è un teatrino lui è il capocomico

Berlusconi: Bossi è un uomo dalla personalità complessa e dalla mentalità dissociata

Bossi: Berlusconi è il riciclatore dei calcinacci del regime del pentapartito. Noi siamo onesti e cristallini, mica abbiamo fatto parte della P2, P3, P4. Lui invece è un piduista. Un affarista. Io dico quel che penso, lui fa quel che incassa. Tratta lo stato come una Spa. Quando lui piange fatevi una risata, vuol dire che non ha ancora trovato la combinazione della cassaforte

Berlusconi: Bossi è un Giuda, traditore, ladro con scasso di voti, ricettatore, truffatore, speculatore, doppia, tripla, quadrupla personalità. Un pataccaro

Bossi: Berlusconi è un piccolo tiranno, un dittatore, un autocrate, molto peggio di Pinochet. Ci vuole regalare un altro ventennio. Fa il lavaggio del cervello alla gente. Siamo in una situazione pericolosa per la democrazia. E’ un kaiser in doppiopetto. Non siamo noi che litighiamo con Berlusconi, è la storia che litiga con lui. Ha un qualcosa di nazistoide, di mafioso. E’ un Peron della mutua

Berlusconi: Quando mi accusa di peronismo Bossi pensa alla birra Peroni. Ma ormai è un cadavere politico, uno sfasciacarrozze. Io non mi siederò mai più allo stesso tavolo con Bossi. E’ totalmente inaffidabile, un monumento di slealtà

Bossi: Berlusconi è l’uomo della mafia, un palermitano che parla meneghino, nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra. Ci risponda Berlusconi: da dove vengono i suoi soldi? Dalle fianziarie della mafia? Ci sono 100.000 giovani del nord che sono morti di droga ed ora gridano da sottoterra. Se vuole sapere la storia della caduta del suo primo governo venga da me ch gliela spiego io: sono stato io a mettere giù il partito del mafioso. Lui comprava i nostri deputati ed io l’ho abbattuto. Quel brutto mafioso di Arcore guadagna soldi con l’eroina e la cocaina. Altro che par condicio. Ci vuole una bella commissione d’inchiesta sugli arricchimenti di Berlusconi

Berlusconi: Bossi lasciamolo agli altri, alla sinistra. Sarà uno splendido argomento per la nostra campagna elettorale: ho pronto il manifesto con Alberto da Giussano che regge una falce e dun martello e la scritta: PER UN’ITALIA COMUNISTA VOTA LEGA NORD

Bossi: Io con i bergamaschi ho fatto un patto di sangue: farò di tutto per il cambiamento. Berlusconi sappia che c’è gente che ne ha piene le tasche ed è pronta a fare il culo anche a lui. Se vendono che sono stati imbrogliati, arrotolano su i suoi prati all’inglese con tutte le ville dentro e scaraventano tutto nel Lambro. Bastano due secondi e dovrà scappare di notte

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